Lodo Alfano bocciato, è incostituzionale. Sembrava anche a me

La Berlusindone
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E’ stato bocciato il Lodo Alfano. Dopo un anno abbondante di discussioni, dibattiti, raccolte firme, scandali annunciati, semi-risse in parlamento (ma su questo si potrebbe dire pure che l’opposizione poteva fare molto meglio), ecco infine il giudizio dei quindici giudici della Consulta che hanno bocciato la contestata legge che sospende i processi delle quattro più alte cariche dello Stato (il presidente della Repubblica, il premier e i presidenti di Camera e Senato).

Tra le motivazioni sull’incostituzionalità della legge, la più importante rispecchia uno dei principi fondamentali delle democrazie di mezzo mondo, cosa che andava chiaramente e con forza ribadita dopo anni di soprusi: l’uguaglianza di ogni cittadino davanti alla legge.

Ma mentre sulla stragrande maggioranza dei giornali si fa riferimento alla forma (serviva una legge costituzionale) del provvedimento piuttosto che alla sostanza (parità dei cittadini, art. 3 della Costituzione), ora gli scenari che si aprono sono ben altri: la decisione deflagrante presa a maggioranza (9 voti contro 6) dai 15 giudici della Consulta ha così determinato la ripresa dei due processi milanesi in cui Berlusconi è imputato per corruzione in atti giudiziari dell’avvocato inglese David Mills (già condannato a 4 anni) e per reati societari nella compravendita di diritti tv Mediaset.

Io non vorrei che una volta processato lui finisca così. Mi dispiacerebbe tanto. Ma non per lui. Per l’altro.

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